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Food tech: cosa è e come si sta evolvendo il settore


Per la rubrica #D1Jetpack andiamo alla scoperta del settore food tech:
in Day One c’è sempre un posto a tavola per le buone idee!

Il rapporto tra cibo e innovazione. La tecnologia applicata al mondo dell’agroalimentare.
Necessità di andare incontro alle esigenze nutrizionali di una popolazione mondiale in crescita (si stima oltre i 10 miliardi nel 2060) salvaguardando il pianeta.Assecondare abitudini di consumo sempre più bio, salutiste e consapevoli.

Sono queste le sfide del  food tech, vale a dire il settore che nel panorama startup contiene le tecnologie per la produzione, conservazione, lavorazione, packaging, controllo qualità e distribuzione del cibo.

Food tech: definizione e settori

Come clean tech (analizzato nel precedente articolo di #D1Jetpack), anche food tech è un termine che si utilizza spesso in maniera interscambiabile con altre espressioni come agri tech o farm tech; ciò contribuisce a rendere l’idea di quanto sia ampia l’industria dell’innovazione collegata al settore agricolo e a quello agroalimentare.

Il mercato europeo del food tech

A livello mondiale, l’ecosistema Food tech sta conoscendo una rapida crescita. Secondo Research and Markets il business mondiale legato a startup food tech supererà i 250 miliardi di dollari entro il 2022.

L’Europa in questo contesto gioca un ruolo molto importante, come testimoniano i numeri raccolti nell’ “The State of European Food Tech 2018

Il mercato italiano del food tech

Secondo uno studio condotto dalla School of Management del Politecnico di Milano – Osservatorio Smart Agrifood e dal Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, alla fine del 2018 risultavano attive 98 startup food tech italiane.

Gli ambiti in cui operano sono diversi:

  • 50% e-commerce;
  • 20% agricoltura 4.0;
  • 13% controllo qualità alimentare;
  • 8% agricoltura sostenibile;
  • 6% tracciabilità;
  • 7% altro.

Ben il 67% dei 25,3 milioni di euro di investimenti in totale è stato ricevuto da startup che hanno sviluppato un e-commerce o servizi digitali. La regione italiana più rappresentata è (come spesso accade quando si tratta di startup) la Lombardia.

L’esperienza di Day One

In Day One abbiamo collaborato con molte startup in ambito food tech, sopratutto per la scrittura dei progetti europei nel programma Horizon 2020.
Come sempre per la rubrica #D1Jetpack, andiamo insieme alla scoperta di alcune di esse!

Mida+

Mida+ è una startup italiana che ha ideato e brevettato Cremolì, una tecnologia sviluppata per offrire un grasso solido a base olio di oliva senza idrogenazione, senza allergeni, conservanti, colesterolo e a basso contenuto di grassi saturi.

Cremolì Può essere un’alternativa a burro, olio di palma, margarina e altri oli a basso valore nutrizionale (cocco, riso, colza, etc.); il tutto conservando le proprietà nutritive dell’olio d’oliva,
Si adatta ai trend salutistici e vegani (oggi in grande espansione) e presenta anche caratteristiche molto positive sotto il profilo del gusto e della digeribilità.

AgroSustain

AgroSustain è una startup svizzera che ha sviluppato un bio-fungicida innovativo, in grado di prevenire il deterioramento di frutta e verdura e prolungarne la conservazione sugli scaffali.
Grazie anche al lavoro di Day One, questo progetto è stato selezionato come beneficiario di un finanziamento da 50.000 euro nell’ambito del programma SME Instrument di Horizon 2020!

SOLHO


SOLHO è una startup food tech che ha sviluppato un innovativo sistema energetico  completamente off-grid chiamato SPRHOUT (Solar PoweRed Horticultural Off-grid UniT) che, usando l’energia solare e tramite a un sistema di accumulo dell’energia termica, soddisfa le esigenze di un GBHP.

L’energia solare viene raccolta da collettori solari termici e immagazinata sotto forma di calore, mentre l’acqua di mare viene raccolta in un bacino idrico. L’energia termica è immagazzinata nel sistema TES
Algoritmi avanzati gestiscono l’energia termica nel TES per soddisfare i requisiti energetici della serra generando la quantità richiesta di riscaldamento/raffreddamento, elettricità, acqua dolce e CO2.

 

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