01 Feb 2021
Startup e PMI innovative nel 2020. Il rapporto MISE e InfoCamere
Startup innovative in Italia nel 2020.
Cosa ci dicono i dati?
Il 2020 è stato un anno decisamente particolare per quanto riguarda l’intera economia mondiale.
Sin dai primi mesi del 2020, il nostro Paese si è trovato, più di altre nazioni, a dover affrontare una sfida inaspettata e senza precedenti. Malgrado la crisi, nel corso del 2020 il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese è continuato a crescere (+ 10,4%), superando, nel settembre 2020, la soglia delle 12.000 unità. Risulta essere di grande importanza, dunque, leggere e interpretare i dati contenuti nell’ultimo rapporto Startup e PMI innovative nel 2020. Il rapporto MISE.
Numero iscrizioni e distribuzione geografica
Alla fine del quarto trimestre 2020, il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese si assestano sopra quota 10mila. Si registra un leggero calo rispetto al trimestre precedente (-1,4%); date le difficoltà legate alla pandemia, tuttavia, il trend si può comunque positivo e incoraggiante.
La regione che ospita il maggior numero di startup italiane (27%, con un complessivo di 3218 startup), è anche per il 2020 la Lombardia. Le altre regioni che superano la quota mille startup sono Lazio (1.383) e Campania con 1.053. Il Veneto (974), l’Emilia Romagna (932) e il Piemonte, con 659 nuove imprese, occupano rispettivamente la quarta, la quinta e la sesta posizione.
In coda troviamo la Basilicata con 108 (0,9%), il Molise con 75 (0,6%) e la Valle d’Aosta con 22 startup innovative (0,2% del totale).
Settori di attività
La maggior parte delle startup innovative (8.112, pari al 74,4%) opera nel comparto dei servizi alle imprese. In particolare tra le attività prevalenti si rilevano quelle relative ai servizi ICT (svolta dal 47,4% delle startup) e, tra di esse, le sottocategorie “Produzione di software e consulenza informatica” (35,6%) e “Attività e servizi di informazione” (9,2%).
Il report approfondisce poi tre specifiche tipologie di startup: (1) le startup innovative a vocazione sociale, (2) le startup operanti in ambito energetico e green, e infine (3) le startup creative e culturali.
Questi temi sono di grande importanza non solo nell’agenda politica italiana, ma anche in quella europea (vd. Green Deal Europeo per affrondimento).
Inoltre, una quota rilevante di startup innovative si occupa di “Ricerca scientifica e sviluppo” (13,8%).
Valori di produzione e fatturato
Aa questa analisi emerge un altro importante dato: le startup innovative sono soprattutto micro-imprese, con un valore di produzione medio di poco inferiore a 163 mila euro. La maggioranza delle startup innovative registrate, dunque, si trova ancora in una fase poco matura di sviluppo, con cifre inerenti al fatturato molto più basse rispetto ad aziende tradizionali. Le giovani aziende innovative, infatti,
spesso incontrano ostacoli molto grandi anche una volta entrate sul mercato dovute ad una resistenza al cambiamento strutturale del sistema-Paese, in molte delle sue componenti economiche, culturali e sociali.
Composizione dei team e imprese femminili
C’è un’elevata rappresentazione di imprese fondate da under-35: sono 2.256 e rappresentano il 19% del totale. Negativo il trend riguardante le imprese femminili, ancora poco rappresentate: 13,1%, contro un 21,5% registrato nel complesso delle società di capitali.
Leggi anche il nostro approfondimento su “Impresa femminile e startup“.
MISURE A SOSTEGNO DI STARTUP PMI INNOVATIVE NEL 2020
“La crisi ha, tuttavia, colpito tutti ed è stato fondamentale, pertanto, prevedere misure che sostenessero e stimolassero il rafforzamento di tutto l’ecosistema dell’imprenditoria innovativa. A tal proposito, sono state attribuite risorse aggiuntive per 200 milioni di euro al fine di potenziare la concessione di garanzie in favore di startup e PMI innovative attraverso il Fondo Centrale di Garanzia per le PMI; sono stati messi a disposizione 10 milioni di euro per concedere contributi a fondo perduto per l’acquisizione di servizi erogati da incubatori, acceleratori, innovation hub; sono stati introdotti incentivi in de minimis, che prevedono una detrazione fiscale del 50% per investimenti in startup innovative e PMI innovative; è stato costituito un Fondo per il trasferimento tecnologico, gestito dalla Fondazione Enea Tech, con dotazione di 500 milioni di euro per il 2020, che avrà, tra i compiti, quello di realizzare attività di supporto alla crescita delle startup e PMI ad alto potenziale innovativo. Inoltre, sono stati assegnati ulteriori 200 milioni di euro al Fondo di sostegno al venture capital a beneficio esclusivo delle startup e delle PMI innovative, andando a potenziare il Fondo Nazionale Innovazione”.
MAGGIORI INFO SU: mise.gov.it