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Horizon Europe – la costruzione della proposta progettuale


EIC Pathfinder, Transition To Innovation, Accelerator.  Scopriamo come si costruisce una proposta progettuale per le call Horizon Europe

Horizon Europe – la costruzione della proposta progettuale, specialmente per le call con visione business (EIC Pathfinder, Transition To Innovation e Accelerator) nasce in genere da un’idea innovativa sviluppata da un ente accademico (Università, Politecnico, Centri di Ricerca, ecc.) e dalla visione futura di quello che quest’idea può diventare tra qualche anno.

La costruzione di un proposal nasce quindi da molto lontano, spesso mesi prima della scrittura vera e propria di un documento.
La mia esperienza con decine di ricercatori e startupper in giro per l’Europa mi porta sempre più spesso a un lavoro preliminare di analisi tecnologica che sfocia nella proposizione di vari product concept, da validare interagendo con vari attori nei settori interessati, a seconda ovviamente della tecnologia (per fare l’esempio di un dispositivo medicale innovativo, interagiremo con medici, pazienti, associazioni, enti regolatori, aziende di distribuzione, ecc.). In questo modo è possibile studiare i problemi che affliggono quel settore e ragionare fino a che punto il nostro “embrione” di prodotto possa realmente essere di interesse.

Questa fase è critica, e spesso porta i ricercatori a cambiare l’obiettivo finale della propria idea, come nel progetto TECSAS dove siamo partiti da un concept di Concentrated Solar Power (CSP) Plant che avesse come target una facility utility scale e siamo arrivati al concept innovativo di CSP su scala domestica per uso privato, qualcosa di totalmente nuovo al mercato e che sta già registrando grandissimo interesse tra le imprese del settore.
Una volta identificata l’idea di prodotto è possibile iniziare una serie di step:

  • Identificazione dello sviluppo necessario per il cuore tecnologico, comprensivo dei test di valutazione e validazione;
  • Identificazione dei componenti e degli strumenti necessari a realizzare un prototipo o, quando possibile, un MVP;
  • Identificazione dei partner necessari per realizzare il prototipo (inclusa ingegnerizzazione e produzione);
  • Identificazione dei partner necessari alla validazione del prototipo, sia da un punto di vista tecnico (raccolta di requisiti e test su use case reali) che business (target di produzione e prezzo, requisiti regolatori, ecc.);
  • L’analisi della proprietà IP. Gli asset come brevetti, trade secret, ecc., sono parte fondamentale di ogni progetto che abbia una visione business.

Prima di qualunque progetto è fondamentale studiare almeno una freedom-to-operate preliminare, che garantisca di non infrangere brevetti in futuro, e prendere le scelte giuste anche in R&D per garantire la commerciabilità dei prodotti finali. In molti casi è un’attività che viene assegnata a uno studio esterno con esperienza nel settore.
Studio di una strategia che fissi gli obiettivi di sviluppo tecnico, di analisi del mercato e di formazione del team, che include spesso acquisire nuove risorse per integrare le figure presenti.
Quest’ultimo caso è molto sottovalutato soprattutto nell’ambito accademico, ma nello sviluppo di nuovi prodotti, facendo l’esempio del settore medicale, le competenze in ambito regolatorio sono fondamentali fin dall’inizio, e mancare un passaggio può portare successivamente a perdere mesi di lavoro per il redesign, e costi impressionanti.
Solo completati questi passaggi, ha senso cominciare a studiare un budget, e di conseguenza capire se la call identificata è adatta a sostenere tutta o parte della roadmap identificata.
In caso questa verifica sia positiva, la preparazione di un proposal segue una fase piuttosto ricorsiva, che include la ripetizione ciclica di questi passaggi:

  1. Identificazione degli aspetti chiave di ogni sezione del proposal;
  2. Raccolta delle informazioni, incluse sia quelle già a disposizione del team, che attraverso interazioni con KOL del settore;
  3. Validazione delle informazioni e valutazione se queste sono in linea con i requisiti della call;
  4. Sintesi e semplificazione dei contenuti per renderli fruibili ai revisori, che chiaramente non possono essere esperti di ogni settore, mercato e tecnologia.

Infine, c’è una necessaria fase di finalizzazione e revisione di tutti gli obiettivi di progetto, inclusa l’interazione tra i vari WP, la definizione milestones che decidano il proseguimento di un piano di lavoro o un cambio di rotta all’interno delle attività, la definizione del minimo numero di deliverable necessari, gli accordi tra i partner soprattutto per quello che riguarda la proprietà dell’IP generato, e la stesura dei task.

Questo lavoro viene sviluppato in genere in poche settimane e ciò è possibile grazie all’attività preliminare di design & validation vista in precedenza, che ci ha permesso di avere già ben chiari tutte le caratteristiche necessarie affinché un prodotto sia appetibile e competitivo in un determinato ambito, sia tutta la roadmap che lo sviluppo andrà a seguire.

Testo a cura di Stefano Gay – Innovation Manager