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Ghostbusters: il progetto per una startup da paura!


Una buona idea è sempre un ottimo punto di partenza, ma l’innovazione è molto più di questo.
Essa si concretizza solo quando l’dea incontra le esigenze del mercato, che ne guida lo sviluppo verso un prodotto in grado di risolvere un problema reale. E quale problema più serio di quello dei fantasmi che infestano le nostre città?

Il Business Case dei GHOSTBUSTERS, un progetto di ricerca universitario diventato un’impresa di successo!:)

Oltre ovviamente agli elementi di fantascienza, il progetto degli acchiappafantasmi più famosi della storia ha moltissime analogie con le idee di impresa che seguiamo ogni giorno in Day One e per cui abbiamo ideato un programma dedicato, ReInVenture

I Ghostbusters, infatti, sono un team di ricercatori universitari che, dopo anni di ricerca, hanno industrializzato la loro tecnologia avviando una startup.
Ecco quindi come sarebbe stato il Business Case se Peter, Raymond ed Egon ce lo avessero presentato rispondendo alle 4 domande che facciamo ai ricercatori universitari che ci presentano le loro idee. Buona lettura!

1. In cosa consiste la tua ricerca?
Aiutaci a capire su cosa stai lavorando, descrivendo gli elementi più importanti del tuo progetto.

Al laboratorio di PARAPSICOLGIA stiamo portando avanti una ricerca che riguarda lo studio delle interazioni tra eventi fisici casuali, percezioni extrasensoriali e consapevolezza umana dell’indefinito.
Il nostro studio si concentra in modo particolare sull’energia psicocinetica e siamo arrivati alla conclusione che essa sia composta da elettroni, protoni ed ectoplasma, la sostanza più comunemente conosciuta come “energia negativa” di cui sono fatti i fantasmi.
Dopo numerosi test di verifica abbiamo constatato che i fantasmi sono composti in maggioranza da ectoplasma ed elettroni (essi, come è noto, hanno una carica negativa).

Da qui la nostra intuizione.

Abbiamo creato un ciclotrone, vale a dire una macchina capace di far girare ad altissima velocità i protoni e di convogliarli in fasci di particelle. Il fascio di protoni, che hanno carica positiva (opposta agli elettroni che hanno carica negativa) attira il fantasma, si aggrappa ad esso e lo blocca.
Inoltre stiamo lavorando anche un meccanismo per imprigionare il fantasma attraverso un campo magnetico negativo che respinge il fantasma (fatto di energia negativa, lo ripetiamo) ogni qual volta esso tenta di uscire fuori dalla trappola in cui è imprigionato.
Quindi, per concludere, quello che abbiamo sviluppato nei nostri laboratori è un avanzatissimo strumento di cattura di entità paranormali.

2. Qual è l’attuale stadio di sviluppo della tua ricerca?
Descrivi i risultati ottenuti finora e le attività che devi ancora svolgere per raggiungere l’obiettivo finale, indicando orientativamente tempi e risorse necessari.

Attualmente il TRL, ovvero il grado maturità della nostra tecnologia, è 4: abbiamo cioè convalidato la nostra tecnologia in laboratorio. A dire il vero nel corso degli esperimenti abbiamo anche danneggiato alcune aule dell’università, lo ammettiamo! 🙂
Il fatto è che la nostra tecnologia, allo stato attuale, presenta dei grossi problemi riguardo la stabilizzazione dei flussi protonici.
Il primo obiettivo, infatti, è costruire un dispositivo in grado di convogliarli e stabilizzarli e soprattutto che sia in grado di essere trasportato ovunque si manifesti un’entità paranormale molesta o violenta.
Stiamo lavorando alla costruzione di ciclotrone in miniatura che faccia collidere i positroni e li convogli in una pistola (che abbiamo definito “Neutrona wand”) necessaria per indirizzare il flusso e attaccare l’entità, immobilizzarla e posizionarla sulla trappola di contenimento.
Sul fucile ci sono i pulsanti che modificano la lunghezza del raggio, dell’intensità ed i gradi del flusso di polarizzazione.

AVVERTENZA IMPORTANTISSIMA: MAI INCROCIARE I FLUSSI!

Abbiamo pensato di riassumere il tutto in quello che abbiamo definito “Zaino Protonico”.
Esso attualmente funziona tramite un piccolo reattore nucleare, la cui cella di energia ha una durata stimata di 5000 anni. Tuttavia emana radiazioni, per questo abbiamo dovuto dotare il prototipo dello zaino di una pesante piastra di piombo, che ne aggrava il peso.
Con i finanziamenti adeguati puntiamo a renderlo funzionante e ricaricabile anche attraverso la comune presa elettrica domestica.

Inoltre vorremmo prendere un ufficio tutto nostro. Abbiamo visto che c’è una vecchia caserma dei Vigili del Fuoco in centro che potrebbe andare bene. Dentro c’è anche una vecchia ambulanza, adattarla ai nostri scopi non sarebbe difficile!

3. Quale problema risolve?
Descrivilo analizzando il punto di vista dell’utente: chi è e perché dovrebbe adottare il tuo approccio.

Potremmo definirci “Acchiappafantasmi” o “Ghostbusters”! Risolviamo il problema di spettri, fantasmi e spiriti che infestano luoghi o abitazioni. La maggior parte delle volte questi sono spiriti maligni, che in determinati periodi dell’anno (come Halloween) si manifestano con maggiore frequenza.
Chiunque potrebbe usufruire dei nostri servizi e garantiamo l’eliminazione totale del problema.

Il nostro è un mercato molto vasto: pensate che per millenni fantasmi in ogni parte del mondo hanno vagato indisturbati su tutto il pianeta. Abbiamo allegato nell’apposito tab della piattaforma ReInVenture un PDF con i dati di mercato più precisi che siamo riusciti a reperire.
Solo per fare un esempio, nel 2017 il 28% degli abitanti degli Stati Uniti d’America ha affermato di avere avuto un contatto diretto con un fantasma e che se ne sarebbe voluto liberare volentieri.

4. Qual è il vantaggio della tua soluzione rispetto alle altre attualmente in uso?
Spiega perché un utente dovrebbe adottare la tua tecnologia invece delle alternative.

La tecnologia sviluppata dal nostro team è unica, totalmente “Disruptive”, come quelle che cercate di individuare voi attraverso il programma ReInVenture da quello che ci è parso di capire.
Una volta ottenuto il brevetto, la startup che abbiamo intenzione di lanciare non avrà competitor diretti o indiretti, nemmeno sciamani, esorcisti, santoni, guru (e paraguru)!

Il nostro più grande desiderio è dare un futuro concreto alla nostra ricerca, trasformarla in un prodotto che migliori davvero la vita delle persone e non lasciare che essa si trasformi – è proprio il caso di dirlo – in un “Fantasma” che infesta gli archivi dell’Università.

Inoltre abbiamo già in mente il jingle per la campagna di marketing:
“If there’s somethin’ strange in your neighborhood Who ya gonna call? GHOSTBUSTERS!!!”