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Finanziamenti per startup fantastici e dove trovarli – Venture Building


Che cosa è il Venture Capital e cosa si intende per Corporate Venture Capital?
Il quarto step del Venture Building.
Negli investimenti, chi non risica, non rosica!

Una startup è un progetto di impresa innovativa, nonostante spesso si utilizzi il termine startup come se si stesse definendo un’entità spirituale e intangibile, dalle forme non definite.

Come tutti i progetti d’impresa, anche le startup necessitano di capitali per crescere e rendere operativo il proprio business model. I progetti di startup deep-tech (o hi-tech), tuttavia, risultano essere “capital intensive” sin dalle prime fasi di vita e il rischio sul ritorno dall’investimento è molto alto per gli istituti di credito tradizionali, come ad esempio le banche.

Trovare fonti di finanziamento è uno dei problemi principali che la startup deve fronteggiare. Una delle fonti di finanziamento in equity tipiche è il Venture Capital, argomento legato al panorama startup che affrontiamo oggi nella terza tappa del nostro percorso di approfondimento sul modello di Venture Building.

Per approfondimenti, leggi anche:
step 1 – VENTURE BUILDING: UN MODELLO DI BUSINESS PER STARTUP E IMPRESE INNOVATIVE

step 2 – DALLA BUSINESS IDEA ALLA STARTUP
step 3 – IL TEAM PER LA STARTUP E IL PERCORSO DI VENTURE BUILDING

Cosa é un fondo di Venture Capital e cosa si intende per Corporate Venture Capital?

Un fondo di Venture Capital è una forma di investimento ad alto rischio che permette di ottenere capitale di solito in cambio della cessione di quote (equity) della startup. Anche se non c’è una letteratura ufficiale a riguardo, il Venture Capital si differenzia da un fondo c.d. di Private Equity perché si occupa di investimenti specifici:

  • pre-seed o early stage, ovvero dei finanziamenti a sostegno di startup ad alto potenziale di crescita nei primi stadi della loro vita.
  • expansion financing, ovvero investimenti in startup già avviate che necessitano di capitali per consolidare e accelerare la crescita e avvicinarsi all’exit o l’IPO (initial public offering).

Il Corporate Venture Capital, (conosciuto con l’acronimo CVC), è l’investimento che una grande impresa consolidata fa su una startup ad alto potenziale tecnologico, attraverso un fondo di investimento dedicato che fa parte della “Corporate” per l’appunto, che ricerca nuove competenze e innovazione al di fuori del perimetro aziendale investendo in una startup innovativa. Grazie a questo approccio di Open Innovation si creano nuove sinergie e collaborazioni, utili alla crescita di entrambe le parti: le aziende consolidate innovano e mantengono così il vantaggio competitivo, mentre le startup beneficiano dell’esperienza di una realtà più grande e che opera da anni sul mercato.

Quando rivolgersi in causa un Venture Capital?

Premessa fondamentale: un Venture Capital non è mai interessato a una semplice idea di business, per quanto interessante possa essere a livello di mercato e di innovazione tecnologica. Uno dei più diffusi miti legati ai Venture Capital è che questi investono solo nei team e nelle idee. La realtà, però, è molto diversa. I Venture Capital generalmente, investono nel settore che ha la crescita esponenziale maggiore in un determinato momento.
Il rischio a cui il Venture Capital si espone nel momento dell’investimento è molto elevato. Per giustificarlo c’è bisogno di qualcosa di “concreto” su cui si possa basare.
Risultati delle sperimentazioni, prototipi, lettere di interesse da parte di end-user, capacità di far crescere il livello di maturità tecnologica: sono questi elementi a far breccia nel cuore e nelle casse di un Venture Capital, molto di più dei business plan, per quanto ben fatti.

La valutazione delle startup da parte di un Venture Capital

Un fondo di Venture Capital è generalmente costituito da due categorie di soggetti distinti:i Limited Partners, investitori istituzionali che mettono a disposizione il proprio denaro e i General Partners che invece sono persone fisiche il cui compito è quello di gestire il fondo stesso e, in parte, le società finanziate.
Attraverso canali formali e informali o giornate dedicate (Investor Day), il fondo di Venture Capital valuta continuamente proposte di investimento ricevute da diverse startup. Parallelamente allo sviluppo scientifico della tecnologia del prodotto/processo su cui si basa il progetto d’impresa, bisogna lavorare  molto sulla definizione di una solida value proposition e di un piano di sviluppo prodotto credibile affinché gli investitori decidano di credere nell’idea che il team di startupper vuole porre in essere.

La gestione delle partnership e l’exit

Gli investimenti di un fondo di Venture Capital avvengono in round successivi, in cui di definiscono task e milestones per raggiungere il prossimo, seguendo il ciclo di crescita della startup e diluiti nel tempo per esercitare un maggior controllo e monitoraggio della crescita del progetto d’impresa.

Durante questo periodo il Venture Capitalist, oltre a gestire il fondo, si può occupare anche di supportare la crescita della startup fornendo consulenze legali e fiscali, attraverso networking per l’end-user validation del prodotto e fornendo suggerimenti in ambito strategico, dal marketing alle operations. Il venture Capital può anche decidere (e quasi sempre lo fa) di introdurre all’interno della startup figure manageriali di sua nomina.
L’ultima fase del processo è l’exit, l’obiettivo principale di chi investe in startup e che rappresenta la fase finale del ciclo di vita dell’investimento. L’exit può avvenire attraverso diversi canali, i principali sono:

  • la quotazione in Borsa;
  • la cessione a una più grande, che solitamente integra il know-how della startup;
  • la cessione agli stessi fondatori, che vogliono riprendere il controllo totale del capitale sociale della startup;
  • rivendere il loro investimento ormai premium al prossimo investitore, dopo aver raggiunto l’hurdle rate (tasso minimo di rendimento).

Si può definire exit di successo nel momento in cui il valore di vendita delle quote è superiore al valore al quale sono state acquistate.

Venture Capital: maneggiare con cura!

I fondi di Venture Capital hanno tempi di ritorno sul capitale investito intorno ai 5-7 anni, quindi di lungo periodo.  La startup, come abbiamo detto, passa diverse serie di round di finanziamento finché raggiunge una maturità finanziaria e strutturale tale da avviare una IPO per continuare la propria espansione.

I Venture Capital quando guardano ai ritorni di un investimento prendono in considerazione non solo i ritorni, ma soprattutto ai rischi. Certo, questo lo fanno (o dovrebbero farlo) tutti gli investitori, ma i Venture Capital sono ancora più attenti e scrupolosi, in quanto gli investimenti in startup sono investimenti ad alto rischio.
È più difficile ottenere informazioni che aiuteranno la decisione e capire la liquidità di un investimento (come e quando entrare e uscire) sono solo alcune delle variabili di incertezza. Per questo nei contratti, i VC spesso si tutelano con clausole molto “stringenti” verso gli startupper, che devono essere capaci di negoziare con cognizione in fase di discussione degli accordi.
Per questo è molto importante che i giovani imprenditori, soprattutto quelli che provengono dal mondo accademico, vengano affiancati da persone che lavorano da anni nel campo della strutturazione di percorsi di sviluppo in campo tecnologico e imprenditoriale.

Visita il nostro Portfolio e scopri le startup che abbiamo aiutato in questi anni, anche nel fundraising con fondi di Venture Capital.