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Dissemination e communication per progetti di innovazione tecnologica


Dissemination e communication per progetti di innovazione tecnologica.
L’importanza di comunicare il futuro.

È molto importante per scienziati e innovatori acquisire la capacità di comunicare il proprio lavoro di ricerca e innovazione.
Questo i ricercatori (di tutto il mondo) lo sanno molto bene; la pubblicazione su riviste scientifiche e magazine online di diffusione dei risultati accademici è da sempre un aspetto che tutti i ricercatori curano, in quanto è parte integrante del loro “mestiere”.

La community della ricerca accademica Europea, ad esempio, è molto attiva da questo punto di vista e le politiche portate avanti negli ultimi decenni (anche grazie al programma Horizon) hanno creato un network molto bene integrato di scambio informazioni e conoscenze. Al contempo, tuttavia, al di fuori dell’ambiente accademico non sono molte le persone che conoscono veramente cosa c’è di nuovo nel contesto della ricerca e dell’innovazione.

Il c.d. “General Public”, ad esempio, si imbatte in informazioni riguardo la ricerca di rado, solitamente quando ne parla il TG o quando un magazine decide di spingere una notizia inerente un ritrovato tecnologico (che solitamente sono posizionate in rubriche specifiche poco visionate). La criticità principale – su cui si dovrebbe riflettere in maniera seria – è però rappresentata dal fatto che le informazioni sui ritrovati scientifici e tecnologici o sulle ricerche in corso arrivano in modo frammentario e incompleto anche agli “addetti al settore”, come Open Innovation Manager, Innovation Scout o investitori.
Coloro che dovrebbero contribuire a fare evolvere e a trasformare in prodotto la ricerca – completando così il cerchio del trasferimento tecnologico – hanno spesso difficoltà ad accedere alle informazioni, a volte per chiusura degli atenei al mondo imprenditoriale, altre semplicemente perché tali informazioni si producono poco e male.

COMUNICARE L’INNOVAZIONE. QUALI SONO LE DIFFICOLTÀ?

Non è facile rispondere. Uno dei motivi potrebbe essere che il modo di comunicare la ricerca o le innovazioni scientifiche al grande pubblico è completamente diverso dal riportare la ricerca su riviste o pubblicazioni scientifiche. I ricercatori sono abituati a descrivere le loro teorie in modo molto dettagliato, danno per scontato che sia sempre possibile una loro comprensione da parte dei lettori di riferimento e, di conseguenza, il valore e l’importanza di quel lavoro. Un vero peccato!

Portare la ricerca e i suoi risultati all’attenzione di pubblici differenti, contribuire a promuovere la competitività e la crescita in Europa e affrontare le sfide del futuro: una maggiore consapevolezza delle attività di R&D finanziate da programmi pubblici e dei risultati del progetti porterebbe sicuramente molti vantaggi, come garantire o aumentare i finanziamenti per la ricerca e l’innovazione, stabilire nuovi contatti commerciali e stimolare ulteriori rami di approfondimento per quella ricerca.

DIFFERENZE TRA COMMUNICATION E DISSEMINATION DI UN PROGETTO DI INNOVAZIONE

Questo è il motivo per cui nell’ambito del programma Horizon 2020 sono stati avviati diverse iniziative e attività (vincolanti) per portare all’attenzione degli stakeholder gli sforzi che si stanno compiendo nell’ambito della ricerca e dell’innovazione e mostrare come la collaborazione tra centri di ricerca, aziende che si occupano della creazione di imprese innovative e grandi realtà industriali aperte all’Open Innovation può contribuire alla competitività economica europea e a risolvere le sfide della società in cui viviamo.

La COMMUNICATION sui progetti scientifici e di innovazione è «un processo pianificato strategicamente che parte all’inizio della vita del progetto e continua per tutta la sua durata, mirando a promuovere sia le azioni intraprese, sia i risultati ottenuti. Richiede misure strategiche e mirate per comunicare a una moltitudine di pubblici, compresi i media e il pubblico e, possibilmente, impegnarsi in uno scambio bidirezionale ».
La DISSEMINATION è «la divulgazione al pubblico dei risultati con qualsiasi mezzo appropriato, comprese le pubblicazioni scientifiche».

SPIEGARE LA RICERCA SCIENTIFICA ATTRAVERSO LO STORYTELLING | IL METODO DAY ONE

Tutti noi amiamo le storie. Da quando siamo bambini è soprattutto attraverso le storie che impariamo a capire meglio il mondo che ci circonda. La ricerca non riguarda solo grafici e cifre. La comunicazione scientifica non dovrebbe riguardare solo la spiegazione dei risultati in modo comprensibile, ma anche il coinvolgimento delle persone da un punto di vista emotivo, al fine di mantenere l’interesse dei lettori.
Sul c.d. Storytelling per la semplificazione e spiegazione della complessità (in ambito business), sono state scritte milioni di pagine, che non staremo qui ad elencare. Ci basti solo tenere a mente che storytelling significa “comunicare attraverso racconti”.

Va precisato, però, che ‘storia e racconto non sono la stessa cosa. Possiamo dire che la storia (in inglese history), corrisponda ad una sequenza di dati ed eventi con una base cronologica mentre il racconto (in inglese story) è un ‘sistema di rappresentazione percettivo, relativo quindi alla mera “percezione” della realtà esterna. Elemento base del racconto sono le emozioni che ci mettono in connessione con i nostri pubblici. Le narrazioni seguono uno stesso schema, ossia un inizio con un stato di equilibrio, la rottura dell’equilibrio, le peripezie, la trasformazione e il ripristino dell’equilibrio finale.

Importante nello storytelling per progetti scientifici e di trasferimento tecnologico (come di marketing) è la spiegazione della complessità.
L’adozione di una strategia di storytelling ben congeniata e applicata da esperti risponde ad un bisogno preciso: raccontare una realtà complessa e in continuo cambiamento, che deve essere compresa da tutti. Chi legge o ascolta, alla fine del racconto, deve avere una percezione diversa da quando lo ha cominciato. Non è il racconto per il racconto, sarebbe letteratura, ma ha un obiettivo finale che è il CAMBIAMENTO.
Sappiamo che porre in essere tutto questo non è facile per scienziati e ricercatori. Parte del nostro lavoro in Day One è, infatti, comunicare e raccontare il valore dell’innovazione e del cambiamento ad essa legato.
Nei progetti a consorzio che seguiamo in ambito Copernicus Incubator o Horizon 2020 ci occupiamo anche della communication e della dissemination, oltre che dello sfruttamento dei risultati (exploitation). Sono esempi del nostro modello le strategie che abbiamo adottato ad esempio con lo storytelling del progetto BioWings (ambito biotecnologie).

Oppure con la realizzazione di un blog all’interno del progetto Stream-0D (ambito Industria 4.0), con cui analizziamo il panorama in cui il progetto si inserisce a 360° con una serie di articoli dedicati scritti in collaborazione con i partner del progetto. Ognuno protagonista del settore in cui opera e del task che svolge all’interno del progetto.

Facile parlare in linea teorica, ma tutto diventa più difficile quando si cerca di mettere a fuoco quali sono le componenti fondamentali di una buona strategia di Comunicazione e Dissemination di progetti di innovazione e trasferimento tecnologico.

Per esperienza, dunque, noi consigliamo sempre di affidarsi a chi ha esperienza!