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Copernicus Incubation: successo per la startup Lockless e Day One


Lockless si aggiudica il grant da 50.000 euro nell’ambito di Copernicus Incubation:
il progetto europeo per applicazioni  innovative e commercialmente promettenti basate su dati e servizi Copernicus

Conosciamo meglio questa startup innovativa con un’intervista al co-founder Pierangelo Di Sanzo, Postdoctoral Researcher in Computer Engineering.

Quando e come nasce l’idea alla base del vostro progetto?

Negli ultimi anni il nostro gruppo di ricerca (delle Università Sapienza e Tor Vergata) è cresciuto molto, soprattutto in termini di nuovi ricercatori e dottorandi. Così nel 2018 abbiamo deciso di costituire Lockless, una startup universitaria che unisce tutte le competenze del gruppo e che si pone l’obiettivo di sfruttare i più recenti risultati di ricerca nel contesto dell’high performance computing e data processing per progettare e sviluppare sistemi innovativi.
La necessità di procecessare grandi quantità di dati è oggi sempre più comune in tanti settori, come nel contesto dell’Earth Observation, in cui è spesso richiesto il processamento di grandi dataset provenienti dai satelliti. Ciò richiede però un’elevata potenza di calcolo, che oggi è tuttavia disponibile per molte aziende solo attraverso l’utilizzo di piattaforme offerte dai cloud provider. Da ciò nasce l’idea di sviluppare un sistema capace di automatizzare e rendere estremamente efficiente per l’utente, in particolare dal punto di vista dei costi, il processamento dei dati in cloud.

Ci spiegate brevemente in cosa consiste la tecnologia che avete sviluppato?

Il sistema che abbiamo progettato si occupa di eseguire per conto dell’utente tutti i task più onerosi e ripetitivi che riguardano il processamento dei dati in cloud mediante gli algoritmi da lui scelti. Il sistema è capace di individuare autonomamente le macchine più efficienti, sia in termini di tempi di esecuzione sia di costi, di preparare l’ambiente di esecuzione, di caricare i dati da elaborare, di eseguire gli algoritmi scelti dall’utente, di raccogliere i risultati e restituirli. E’ in grado di eseguire tutto ciò seguendo un preciso schedule di esecuzione stabilito dall’utente, oppure attivando autonomamente il processamento ogni qual volta nuovi dati sono disponibili. L’utente dunque può concentrarsi esclusivamente sui task specifici del proprio dominio di interesse, come ad esempio selezionare o scrivere i propri algoritmi di elaborazione dati ed interpretare i risultati.

Quali sono i competitor e in cosa la vostra azienda è differente?

L’idea di sviluppare un tale sistema è innovativa, non siamo a conoscenza per ora di progetti o sistemi concorrenti che si pongono l’obiettivo di offrire esattamente le stesse funzionalità. Alcuni cloud provider offrono vari tool di data processing. Il sistema che abbiamo progettato noi però ha soprattutto l’obiettivo di ridurre i costi per l’utente, ed in un certo modo mette in concorrenza i cloud provider, quindi è molto diverso da ciò che oggi è disponibile sul mercato.

Quanto la vostra formazione o esperienza lavorativa precedente ha influito nella crescita del progetto d’impresa?

Come è possibile intuire, il nostro progetto d’impresa si fonda ampiamente sulla nostra formazione ed esperienza di ricerca maturata negli anni.

Lavorare insieme per il bando Copernicus Incubation. Quanto è stato utile intraprendere il percorso con chi, come Day One, ha anni di esperienza nei progetti europei per l’innovazione?

Day One ci ha supportato con molta professionalità, in particolare nella preparazione della proposta di progetto. Questo ci ha consentito di superare l’ostacolo del poco tempo disponibile, di inquadrare subito gli obiettivi del bando e di concretizzare la proposta di progetto in poco tempo, che è stata subito accettata alla prima sottomissione.

Cosa rappresenta questo traguardo per voi e quali sono gli obiettivi di business per il futuro?

Questo traguardo, ed in generale l’esperienza che stiamo avendo a contatto con il mercato, ci conferma che oggi la necessità di rafforzare la collaborazione tra ricerca ed industria è più alta che mai. La figura del ricercatore diventa sempre più importante per continuare ad alimentare il sempre più rapido sviluppo tecnologico. Purtroppo molte idee restano spesso confinate nel mondo della ricerca, quando potrebbero essere sfruttate, talvolta anche con sforzo ridotto, come soluzioni a vari problemi concreti. L’obiettivo principale che ci poniamo con questo ed altri progetti è quello di riuscire a supportare un sempre più ampio numero di contesti produttivi, in particolare in cui c’è bisogno di nuova tecnologia o in cui è necessario sfruttare al massimo quella disponibile.

Immaginate di avere la macchina del tempo e di viaggiare 10 anni nel futuro. Come è cambiato il mondo grazie alla vostra idea?

Nel nostro settore 10 anni sono davvero tanti, per ora viaggiamo nel futuro per soli 3-4 anni: i nostri utenti saranno liberi di concentrarsi sui problemi da risolvere e sugli obiettivi da raggiungere, non su quali computer utilizzare e su come utilizzarli per risolvere i problemi.